L’acqua accoglie, sostiene, rilassa e agevola il movimento. Questo vale per il feto così come per la sua mamma. Nel liquido amniotico il feto acquisisce i prerequisiti funzionali e strutturali del movimento e della propria crescita psico-emotiva. Allo stesso modo la madre che aspetta può approfittare dell’aiuto dell’acqua per prendere confidenza con il suo nuovo corpo, con diversi equilibri, diverse flessibilità, diversi bisogni, agevolando in questo modo i cambiamenti, fisici e mentali, che porta con sé la gravidanza.
Vantaggi dell’immersione in acqua in gravidanza
Il primo e immediato vantaggio dell’immersione in acqua in gravidanza è la tanto attesa sensazione di leggerezza. Con l’immersione del corpo fino alla pancia, infatti il peso corporeo viene ridotto del 50%, quando l’acqua raggiunge la base del nostro collo la percezione del peso diventa del 10%, e se completamente immersi è solamente del 3%. L’acqua offre sostegno al corpo, limita il peso e la compressione su articolazioni e colonna, dando grande sollievo, in particolare a lombalgie, sciatalgie e dolori articolari, e facilitando il movimento dolce e armonioso.
In più l’acqua nella quale ci si immerge è calda, intorno ai 31-33°C, questo ha un effetto antalgico subitaneo: la stimolazione termica satura infatti le vie sensitive provocando un sollievo immediato al malessere.
L’immersione in acqua garantisce anche una diminuzione del carico e della pressione sul pavimento pelvico, donando sollievo a una parte del corpo tanto affaticata in questo periodo della vita della donna. L’esecuzione di esercizi focalizzati alla presa di coscienza e alla cura di quest’area risulterà più facile, approfittando dell’aiuto e del sostegno dell’acqua.
L’acqua porta insieme leggerezza e resistenza: mentre sostiene il nostro corpo, crea una resistenza al movimento del corpo, che cambia in base alla velocità del movimento e all’immersione. Favorisce così il miglioramento del tono, della forza e aiuta a controllare l’aumento del peso. Il movimento in acqua quindi stimola il sistema cardiocircolatorio, migliora la circolazione e il ritorno venoso, favorisce la redistribuzione dei liquidi corporei, riducendo edemi e gonfiori, e regolarizza la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Aumenta la diuresi, migliorando l’eliminazione di cataboliti, ossia i prodotti di scarto, e attiva il senso di sete. Stimola anche l’evacuazione, migliorando le funzionalità intestinali.
L’acquaticità lavora in maniera importante sul sistema respiratorio: il movimento in acqua migliora la capacità respiratoria, inoltre la mamma è guidata verso un respiro consapevole, continuo e profondo, che migliora l’ossigenazione nel corpo e la presa di coscienza degli effetti del respiro sull’organismo.
L’acqua offre anche nuovi stimoli sensoriali, rendendo possibile un importante lavoro di presa di coscienza dello schema corporeo e un miglioramento dell’equilibrio, obbligando a un movimento lento e allungato che distende le catene muscolari.
Ma soprattutto, l’acqua, simbolo di vita, origine del mondo e della vita intrauterina, è in grado di far riaffiorare emozioni profondamente radicate. Il rilassamento, l’ascolto del respiro, del corpo e del proprio bambino aiuta a liberare dolcemente queste emozioni e a far ritrovare un senso di pace e tranquillità.
L’immersione in acqua infatti favorisce il rilascio di ormoni del piacere, ossitocina, endorfine e altri oppioidi endogeni, che arrivano anche al feto, e insieme riduce gli ormoni dello stress, come adrenalina e noradrenalina, donando una piacevole sensazione di benessere alla madre e al feto, facilitando il rilassamento e migliorando il sonno.
Il movimento in gravidanza e in particolare in acqua, in assenza di controindicazioni, offre quindi grandi benefici riguardanti l’evoluzione della gravidanza e del parto. Nel complesso, riduce il rischio di patologie in gravidanza (tra cui pre-eclampsia e diabete gestazionale), regolarizza la crescita fetale (migliora la perfusione placentare, riducendo le probabilità di un peso alla nascita troppo basso o troppo alto), aumenta le probabilità di avere un parto vaginale, riduce i tempi del travaglio e sembrerebbe anche la percezione del dolore, diminuendo la richiesta di analgesia peridurale.
Il regalo che ci fa l’acqua è immenso: ci invita all’ascolto del nostro corpo e alla ricerca dell’armonia, e, avvicinandoci al mondo del nostro bambino in grembo, ci invita ad immedesimarci in lui, ad ascoltarlo, e forse ci aiuta a conoscerlo un po’ di più.
Ostetrica Serena Farano