Quando ho visto un parto per la prima volta, sono rimasta stupita dalla potenza della nascita. Dalla donna, quanto è potente e quanto è forte, che percorso la porta a diventare madre. Sono rimasta stupita anche dalla competenza del bambino: il bambino è abilissimo a fare questa cosa ed è abilissimo ad adattarsi alla vita, è attaccato alla vita e quindi riesce a fare tutto ciò che gli serve per vivere al meglio al di fuori di quello che è il ventre materno.
Con queste parole, Arianna Ciucci, una delle ostetriche del GEPO, inizia il racconto della sua esperienza con le donne, con le mamme, con i bambini.
In occasione della Giornata Internazionale dell’Ostetrica 2022, Carmelo Abbate, giornalista e scrittore, ha intervistato Arianna all’interno del progetto BEING A MUM – Essere Mamma: un percorso di storie che parla di donne, mamme, di chi le supporta e lavora con la vita, come Arianna, che fa questo da quasi 30 anni.
Rimettere la donna e la vita al centro della maternità è fondamentale: la nascita di un bambino è un’esperienza rivoluzionaria “il parto è un percorso che porta inevitabilmente a una separazione da quello che è il bimbo all’interno della pancia, ma è fatto poi dall’accogliere questo bimbo tra le braccia: un separarsi per ritrovarsi, ritrovarsi sotto una formula diversa”.
Quello che le ostetriche fanno al GEPO va proprio in questa direzione: un accompagnamento che vuole far fiorire gli strumenti di cui le mamme e le famiglie necessitano per accogliere la nuova vita tra le proprie braccia.