Per un corretto sviluppo neuro-psico-motorio

Da osteopata ho sempre pensato che una collaborazione multidisciplinare con altri professionisti nel settore medico fosse indispensabile.Gli argomenti e le problematiche che riscontro nei miei pazienti sono talmente vaste che richiedono collaborazioni, aggiornamenti e continui studi da parte mia. Avendo ultimamente numerosi e simpaticissimi mini pazienti corredati tutti di pannolini e ciucci, mi sono posto seriamente il problema su quel che posso fare per loro e come posso monitorare attentamente il loro accrescimento ed il loro sviluppo non solo muscolare e posturale ma anche dal punto di vista neuropsicomotorio.Ho intrapreso così interessantissimi studi di un importante neurologo di Verona il Dr Mario Castagnini.Effettivamente il massimo sviluppo del cervello, a parte il periodo della gravidanza altrettanto importante, avviene nel primo anno di vita ed in particolare nei primi 6 mesi.L’età fondamentale dello sviluppo avviene maggiormente tra 0 e 12 mesi; in questo periodo il neonato sviluppa circa il 80% del suo potenziale per lo sviluppo della sua vita futura mentre durante la vita in pancia arriva ad un 10%, scendendo al 7% da 1 a 10 anni e la rimanete nel resto della vita.Altro dato interessante è dato dal fatto che un neonato nei primi sei mesi aumenta la circonferenza del cranio di 1 cm al mese e nei secondi sei mesi di 0,5 cm al mese. In un anno quindi la circonferenza aumenta di 9 cm. Se continuasse con questo ritmo ovviamente si arriverebbe ad un valore di circonferenza impensabile. Da ciò si evince quanto siano estremamente importanti e speciali i primi mesi di vita di un bambino è dunque fondamentale avere dei parametri di riferimento per evidenziare variazioni rilevanti o ritardi e intervenire con degli strumenti validi in tempo per correggere il più possibile tali aspetti e per facilitare uno sviluppo armonico e un’acquisizione delle competenze posturali e funzionali adeguate per l’età.Fondamentale è evidenziare precocemente disturbi della coordinazione neuropsicomotoria visibili già da sei settimane dopo la nascita.Il metodo diagnostico proposto dal Dr Castagnini permette di definire con dei test ed una procedura anamnestica e diagnostica con un minimo scarto di errore l’età neurofunzionale del bambino che deve assolutamente corrispondere all’età anagrafica; la presenza di una significativa differenza tra i due parametri indicherà il sospetto di uno sviluppo non fisiologico del bambino e dunque la necessità di un intervento terapeutico mirato.La diagnosi si avvale di diversi parametri quali l’osservazione delle capacità, competenze ed abilità del bambino in posizione prona e supina, la stimolazione delle competenze di reazione posturo-funzionale, la valutazione della reflessologia primaria e fondamentale, la valutazione del tono muscolare e delle abilità attentive.Vi sono particolari condizioni alla nascita e nella storia anamnestica pre e post natale del bambino che possono influenzare e richiamare l’attenzione su un eventuale rischio di sviluppo anomalo.Un parto gemellare, pretermine o prematuro, dismaturo, distocico possono richiamare una maggiore attenzione ai segni che spesso i bambini possono manifestare. Segnali percepiti spesso anche dallo stesso genitore: difficoltà nella suzione, tensione e pianto durante il cambio del pannolino o il bagnetto, strabismo accentuato o progressivo, scarsa attenzione agli stimoli affettivi, scarsa iniziativa psicomotoria, capo sempre rivolto da un lato, rigidità degli arti, etc.Gli strumenti di diagnosi sono importanti e a volte richiedono l’aiuto di un professionista, che riconosce e guida i genitori nella gestione di mirati e precisi stimoli da dare al neonato. Nonché argina eventuali errori abitudinali o posturali che involontariamente una famiglia può far assumere al proprio neonato. Spesso sono piccolissime variazioni che però fanno la differenza anche in tempi molto brevi.Voglio portare alla vostra attenzione un esempio semplice e riduttivo rispetto alla specificità del metodo, ma sarà un modo per rendere il mio discorso maggiormente empirico: tutti noi abbiamo cambiato il pannolino ai nostri figli prendendo i loro piedini sollevando le gambe ed il bacino e facendo scivolare il pannolino sotto il loro culetto, dopo averlo pulito. Ecco il metodo del Dr Castagnini sconsiglia un gesto così quotidiano, così diffuso e ne motiva scientificamente il perché: uno schema fondamentale nella gestione fisica del neonato è il rotolamento che dominerà tutte le azioni e le manipolazioni nel prenderlo in braccio, nell’appoggiarlo e nel cambiarlo sul fasciatoio. Quindi sollevare un bambino per le gambe va a creare uno stress posturale e non stimola il fisiologico sviluppo attraverso il quale il bambino, che è un quadrupede, impara la gestione autonoma del proprio movimento che lo porterà alla verticalità e alla vita bipede.Nella quotidianità la gestione corretta e sicura del neonato è il primo passo verso un corretto approccio nello sviluppo neuropsicomotorio del proprio bambino. Ovviamente ogni neonato è un caso a sé e la specificità dell’applicazione delle manovre e delle manipolazioni verrà insegnata dal professionista ai genitori in una vera e propria guida che loro dovranno ripercorre nella loro quotidianità.Il Dr Mario Castagnini si occupa personalmente di bambini con problematiche neuropsicomotorie gravissime, come le paralisi cerebrali infantili ed il suo studio attraverso gli anni ci ha dimostrato con risultati straordinari come in un bambino appena nato e nei primi mesi di vita si possa intervenire ed agire efficacemente con pratiche tempestive tanto su casi come quelli da lui affrontati che su casi con problematiche neuropsicomotorie più consuete e comuni

Davide Martinazzi detto Botter, ostepata